Alcaloide

 

Sostanza organica, per lo più di origine vegetale, che può avere proprietà curative o tossiche a seconda del tipo o della dose; fanno parte degli alcaloidi, oltre alla nicotina, la cocaina, la morfina, la caffeina, la stricnina, ecc...

 

Assuefazione

 

Processo mediante il quale si giunge a far propria un’abitudine, una consuetudine o una farmacodipendenza. In tossicologia si intende quel fenomeno per il quale per mantenere gli stessi effetti provocati dalla sostanza si è costretti ad aumentare la dose assunta o la frequenza (vedi anche tolleranza).

 

Prevenzione del tabagismo

La prevenzione primaria del tabagismo nei ragazzi e negli adolescenti rappresenta la pietra angolare e il “tallone d’Achille” delle politiche di controllo del tabacco, in quanto questa fascia di età rappresenta per le industrie del tabacco (Big Tobacco) la grande prateria in cui cacciare “a mani basse” per sopperire al business che regolarmente viene eroso dai decessi per patologie fumo-correlate (8 milioni/anno nel mondo) e dai fumatori che abbandonano il tabacco.

Purtroppo, il problema del tabagismo è caratterizzato da un elevatissimo grado di complessità a causa dei molti attori e fattori coinvolti che lo determinano, lo manipolano e lo subiscono. A ciò, oggi si aggiunge la diversificazione e la complessità dei nuovi prodotti a base di nicotina. Oltre alle caratteristiche individuali, personologiche e psicologiche, dei soggetti che sono esposti al rischio di fumare, che fumano, che vogliono smettere di fumare o che sono ex-fumatori, un ruolo importante viene svolto dalle variabili sociali.

Esse abbracciano una vasta gamma di eventualità che, fra le altre, comprendono le caratteristiche sociodemografiche dei fumatori, l’ambiente familiare ed extra familiare al quale sono esposti e la società in cui vivono. [1]

Tali variabili sociali debbono essere considerate in uno scenario più ampio in cui gli interventi preventivi e terapeutici, le politiche e le strategie di contenimento del problema fumo, per essere efficaci, dovrebbero ricalcare un sistema molto complesso, con azioni realizzate a più livelli, in modo sinergico e convergente.

I fattori sociali, siano essi rappresentati dalle caratteristiche sociodemografiche del fumatore, dall’ambiente familiare ed extra-familiare o dalla società sono elementi importanti e di cui tenere conto quando si affronta il problema del tabagismo. Essi hanno implicazioni interessanti nella determinazione dell’iniziazione al fumo, della sua prosecuzione e cessazione. Per questo sono anche strettamente correlati con la prevenzione che rappresenta un atto fondamentale in questo campo in quanto il fumo è la prima causa evitabile di morte e malattia nei paesi più sviluppati. In particolare, le campagne di prevenzione primaria sono prioritarie, soprattutto se rivolte a giovani e giovanissimi ed in generale a quelle categorie più disagiate come soggetti con basso livello culturale o socioeconomico, maggiormente esposte al rischio di iniziare a fumare.

Gli interventi rivolti ai ragazzi in età scolare contro il tabacco sono numerosi e, di questi, alcuni molto interessanti per la loro efficacia. Uno studio realizzato ad Oxford sottolinea come i “programmi in ambito scolastico hanno il merito di toccare e raggiungere tutti i ragazzi ma devono essere combinati ad azioni più globali” [2].

Il loro impatto infatti sarebbe più importante ed incisivo se “gli insegnanti fossero essi stessi formati e non fumatori, se l’ambiente familiare fosse anch’esso attivo nella lotta contro il tabagismo e se globalmente la società moltiplicasse le sue iniziative per rendere il tabagismo socialmente inaccettabile” [1, 2].D’altro canto, gli stati nazionali dovrebbero attuare politiche efficaci di contrasto come:

  1. a) evitare l’accessibilità al tabacco a tutti i tipi di sigarette elettroniche che erogano nicotina e ai prodotti a tabacco riscaldato che è una variabile che condiziona enormemente l’iniziazione ed il mantenimento del fumo di tabacco, con leggi stringenti di divieto per i minori. A questo riguardo va ricordato un concetto relativamente nuovo ma certamente misconosciuto agli operatori sanitari e ancor più alla popolazione generale, ovvero che la nicotina si comporta come una droga gateway come hanno dimostrato Erik e Denise Kandel [3]. In pratica secondo questi Autori, con la dimostrazione biologico e molecolare di quanto già era suggestivo dagli studi epidemiologici e clinici, hanno dimostrato che la nicotina, assunta cronicamente in tutte le sue forme di assunzione. si comporterebbe come un “Cavallo di Troia” per tutte le altre droghe. Le critiche contro l’effetto gateway sono già state trattate e l’evidenza che le nuove sigarette elettroniche inducano al consumo di altri prodotti contenenti tabacco e nicotina è in crescita. [4]
  2. b) aumentare il costo delle sigarette che si è rivelata un’ottima misura di prevenzione primaria del tabagismo [5, 6];
  3. c) rispettare pienamente l’art. 13 FCTC [7] e contrastare con normative ad hoc l’influenza di Big Tobacco tramite i social media (siti web, face book, Instagram, twitter, tiktok);
  4. d) rispettare e rafforzare le leggi antifumo a scuola e nei luoghi pubblici e privati aperti al pubblico;
  5. e) estendere a livello nazionale nelle scuole quei programmi di provata efficacia nella prevenzione del tabagismo con la raccomandazione forte che in questo ambito i risultati di efficacia vanno attesi sul medio-lungo termine, come avviene nella Smoke Free Class Competition (SFCC), al fine di concedere tempo sufficiente per la maturazione degli studenti e l'interiorizzazione dell'esperienza e delle conoscenze sul fumo di tabacco suoi contenuti [8, 9].

In conclusione, appare ineludibile, perché la prevenzione primaria del tabagismo non continui ad essere il tallone d’Achille” nel controllo del tabacco, che questi interventi, per essere pienamente efficaci, dovrebbe essere integrati con un insieme di misure che rendano il tabacco “socialmente inaccettabile”.

 

 Bibliografia

1 Paavola M, Vartiainen E, Puska P. Predicting adult smoking: the influence of smoking during adolescence and smoking among friends and family. Health Educ Res 1996;11(3):309–15. https://academic.oup.com/her/article/11/3/309/578665?login=false.

2 Peterson AV, Kealey KA, Mann SL, et al. Hutchinson Smoking Prevention Project: long-term randomized trial in school-based tobacco use prevention--results on smoking. J Natl Cancer Inst 2000;92(24):1979–91.

3 Kandel ER, Kandel DB. Shattuck Lecture. A molecular basis for nicotine as a gateway drug. N Engl J Med 2014;371(10):932–43.

4 Chapman S, Bareham D, Maziak W. The Gateway Effect of E-cigarettes: Reflections on Main Criticisms. Nicotine Tob Res 2019;21(5):695–98.

5 Istituto Superiore di Sanità. World No Tobacco Day 2014: aumentare la tassazione sui prodotti del tabacco 2014. Available at: https://www.epicentro.iss.it/fumo/NoTab14.

6 Yeh C-Y, Schafferer C, Lee J-M, et al. The effects of a rise in cigarette price on cigarette consumption, tobacco taxation revenues, and of smoking-related deaths in 28 EU countries-- applying threshold regression modelling. BMC Public Health 2017;17(1):676. doi:10.1186/s12889-017-4685-x [published Online First: 21 September 2017].

7 WHO. WHO Framework Convention on Tobacco Control. Geneva: World Health Organization 2003.

8 Zagà V, Giordano F, Gremigni P, et al. Are the school prevention programmes - aimed at de-normalizing smoking among youths - beneficial in the long term? An example from the Smoke Free Class Competition in Italy. Ann Ig 2017;29(6):572–83.

9 Cosci F, Zagà V, Bertoli G, et al. Significant others, knowledge, and belief on smoking as factors associated with tobacco use in italian adolescents. ISRN Addict 2013;2013:968505. doi:10.1155/2013/968505 [published Online First: 27 November 2012].

Antoine Henri Becquerel

 

Antoine Henri Becquerel (Parigi, 15 dicembre 1852 – Le Croisic, 25 agosto 1908) è stato un fisico francese, premio Nobel e scopritore della radioattività. Henri Becquerel nacque a Parigi in una famiglia di cui, contando lui e suo figlio Jean, sono note quattro generazioni di scienziati.

Nel 1896 Henry Becquerel durante gli esperimenti effettuati allo scopo di investigare sotto tutti gli aspetti i fenomeni legati alla luminescenza e/o fosforescenza di alcuni materiali e come detti fenomeni fossero in relazione con l'emissione di raggi X di cui recentemente (inizio 1896) era venuto a conoscenza (presentazione all'Académie des Sciences dei lavori e delle radiografie effettuate da W.C. Röentgen), scoperse il fenomeno della radioattività. Durante i suoi studi notò casualmente che sali di uranio posti accanto a lastre fotografiche, chiuse nei loro contenitori a prova di luce, ne provocavano l'annerimento e subito ne dedusse che tali sali dovevano emettere dei raggi sconosciuti, molto più penetranti di quelli luminosi, la cui natura era simile ai raggi X. Notò altresì che tali raggi scaricavano rapidamente i corpi elettricamente carichi evidenziandolo attraverso misure del grado di avvicinamento delle foglie d'oro di un elettroscopio elettricamente carico in funzione del tempo di esposizione.

 

James Buchanan Duke:l’uomo che inventò Big Tobacco

 

James Buchanan Duke (Durham, 23 dicembre 1856 – New York, 10 ottobre 1925) è stato un imprenditore statunitense attivo nel campo dell' elettricità ma soprattutto del tabacco. E non a torto è considerato colui che ha creato lo strapotere delle industrie del tabacco (Big Tobacco) causando 100 milioni di morti durante il XX secolo [1].

Origine e ascesa di Big Tobacco

 L’irresistibile e devastante ascesa di Big Tobacco inizia quando James Buchanan Duke e il fratello  Benjamin Newton Duke (1855–1929) ereditarono dal padre  Washington Duke (1820–1905), piantagioni e una industria di tabacco e ben presto da loro guidata negli anni Ottanta del 1800.

Nel 1885, James Buchanan Duke ottenne la licenza d'uso della prima macchina per la produzione automatica di sigarette (inventata da James Albert Bonsack), con la quale arrivò a rifornire il 40% del mercato americano già nel 1890.

In quell'anno, Duke ottenne il controllo dei suoi quattro principali concorrenti riunendoli in un'unica entità, la American Tobacco Company rappresentando così un monopolio nel mercato americano delle sigarette.

All'inizio del 1900, Duke cercò di conquistare il mercato britannico come aveva fatto in America, costringendo i produttori inglesi, allora divisi, ad unirsi nella Imperial Tobacco Company of Great Britain and Ireland Ltd (Imperial Tobacco). Dopo due anni di intensa concorrenza in Gran Bretagna, Imperial Tobacco entrò nel mercato statunitense, costringendo American Tobacco ad arrivare ad un accordo.

Con l'accordo le due società si spartirono i mercati: quello americano rimase in mano all'American Tobacco, mentre il mercato nei territori inglesi sarebbe rimasto in mano all'Imperial Tobacco. Una terza società, una join venture tra le prime due e chiamata British-American Tobacco Company avrebbe controllato il commercio del tabacco nel resto del mondo. Durante questo tempo, Duke venne più volte citato in giudizio da soci ed azionisti. Nel 1906, la American Tobacco Company venne dichiarata colpevole di violazioni delle norme antitrust, per questo le attività e i beni dell'azienda vennero divisi tra quattro società distinte: la stessa American Tobacco Company e le preesistenti R. J. Reynolds, Liggett & Myers e Lorillard [1, 2]. .

La spietata strategia di marketing

I prodotti del tabacco hanno avuto una lunga e ingloriosa storia di marketing in gran parte senza restrizioni, costruito attorno alla pseudoscienza, ad e affermazioni false e fuorvianti fatte da ricercatori e  medici prezzolati.

 “Buck" Duke, come spesso veniva chiamato,  è stato l'inventore della sigaretta moderna. Infatti è principalmente conosciuto per aver inventato i sistemi di produzione e di marketing delle sigarette moderne, [3] e per il suo impegno nella Duke University.

Alla fine del XIX secolo, questo astuto produttore entrò nel mercato del tabacco “immediatamente pronto per essere fumato” Infatti, nel 1882 Duke iniziò a lavorare con James Bonsack, un giovane meccanico che aveva inventato una macchina per produrre le sigarette. Come spiega il professor Robert Proctor della Stanford University , autore di un saggio sulla storia delle sigarette, la macchina consentiva di produrre una sorta di sigaretta infinita, che veniva suddivisa in sigarette della giusta lunghezza attraverso cesoie rotanti. L’estremità della sigaretta restava aperta e per impedire che si seccasse era necessario aggiungere additivi chimici e altre sostanze come glicerina, zucchero e melassa. Duke decise di investire nel progetto di Bonsack, certo che le persone avrebbero preferito le sigarette industriali a quelle artigianali: sarebbero state rollate in modo perfetto, oltre che molto più igieniche (non prevedevano infatti l’uso delle mani e della saliva), superando quel che accadeva alla Carmen dell'opera di Bizet, che rollava un massimo di 200 sigarette al giorno, a differenza della macchina Bonsack che produceva 120.000 "sigarette" nello stesso periodo, più o meno un quinto del consumo dell’epoca negli Stati Uniti.

[2, 4]

Con l’introduzione di questa nuova tecnologia, però, si venne a creare un eccesso di produzione e di offerta che doveva essere venduta; bosognava creare una domanda per essa. La soluzione fu il marketing e la pubblicità delle sigarette. Duke dovette quindi cercare di aumentare il numero dei fumatori e capì che poteva farlo investendo nel marketing e nella pubblicità: sponsorizzò eventi sportivi, regalò sigarette ai concorsi di bellezza, comprò spazi pubblicitari sulle prime riviste e incluse figurine da collezione nei pacchetti. Soltanto nel 1889 spese in pubblicità 800 mila dollari, più o meno 25 milioni di dollari attuali. Il suo successo fu favorito anche da un vantaggio competitivo non indifferente: Bosnack infatti mantenne il brevetto della sua macchina, ma in segno di gratitudine offrì a Duke uno sconto del 30 per cento nel contratto di locazione.

Nel 1890 Duke arrivò a coprire il 40 per cento del mercato americano delle sigarette e negli ultimi quindici anni dell’Ottocento il numero di fumatori negli Stati Uniti quadruplicò. Nel frattempo il suo successo aumentava: riuscì a espandersi in nuovi paesi (come la Cina) e in nuovi settori della società dell’epoca, diffondendo il fumo anche tra le donne. All’epoca non si sospettava che le sigarette fossero dannose per la salute e gli unici movimenti che si opponevano al diffondersi del fumo erano legati a preoccupazioni morali, soprattutto a causa del consumo di sigarette tra donne e bambini. Nell’Ottocento le uniche donne a fumare erano le prostitute: Duke capì che per convincere le donne a fumare bisognava cambiare il significato sociale del fumo e si affidò a pubblicitari che trasformarono le sigarette in un simbolo dell’emancipazione femminile [2].

Duke, che fumava abitualmente il sigaro, capì anche che le sigarette avrebbero potuto soppiantare le altre forme di consumo di tabacco: potevano essere infatti fumate in ristoranti e salotti, dove sigari e pipe erano proibiti, mentre la facilità con cui potevano essere accese e restare tali le rendeva più adatte alla vita moderna delle città.  Le sigarette venivano anche considerate più salutari delle altre forme di fumo viste le loro dimensioni, e a lungo le consigliarono contro il raffreddore, la tosse e la tubercolosi (una malattia che oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità lega al fumo). In realtà le sigarette creano molti più problemi alla salute e più dipendenza dal tabacco di pipe e sigari, dato che contrariamente a questi vengono solitamente inalate [2].

Durante le due guerre mondiali, le sigarette furono distribuite a centinaia di migliaia di soldati come parte della loro razione nutrizionale giornaliera. Durante l'immediato dopoguerra, le confezioni di Camel e Lucky Strike erano diventate la valuta di scambio più utilizzata in Europa [1].

Con tutte queste manovre pubblicitarie, Duke e i suoi soci hanno causato, come abbiamo già detto, oltre 100 milioni di morti in tutto il mondo; più di Hitler e Stalin insieme[1

 

Bibliografia

  1. . Rovetto P. The tobacco gardens.Colombia Medica, 2012; vol 43, 4: 312.
  2. Il Post: https://www.ilpost.it/2012/11/13/buck-duke-sigarette/
  3. William Kremer, James Buchanan Duke: Father of the Modern Cigarette, BBC News, 13 novembre 2012. URL consultato il 13 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2019).
  4. Duke: Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/James_Buchanan_Duke

Cerotti Transdermici alla nicotina

 

Sono cerotti speciali impregnati di un gel con 10, 15, 20, 30 milligrammi di nicotina, che si applicano ogni mattina sulla cute, in una zona sempre diversa per evitare irritazioni e pruriti. Questi rilasciano una certa quantità di nicotina durante la giornata, consentendo al fumatore che sta cercando di smettere di non avvertire i sintomi di astinenza. Sono controindicati per le donne in gravidanza e per chi ha problemi cardiovascolari e di ipertensione.