Sigarette light

 

L'insostenibile leggerezza delle light

Le sigarette light, o leggere, sono state bocciate dall'antitrust italiana nel settembre 2002.

La decisione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato arriva dopo la denuncia di un'associazione di consumatori. Prima di pronunciarsi, l'Antitrust ha commissionato due sondaggi ad altrettante società di rilevazione statistica, dai quali è emerso come "una parte significativa del campione intervistato - si legge in una nota del Garante -associ alla dicitura 'light' una valenza di minor pericolosità del prodotto per la salute". Nella sua valutazione, l'Autorità si è anche basata sui risultati "del dibattito e della ricerca scientifica disponibili in ambito internazionale", da cui emerge come le sigarette "leggere" non possano essere considerate meno dannose per la salute rispetto a quelle normali o full flavour.Quindi il Garante ha stabilito che "la dicitura riportata sulla confezione delle sigarette Marlboro lights è idonea a indurre in errore i consumatori sulle effettive caratteristiche del prodotto e, pertanto, costituisce una fattispecie di pubblicità ingannevole. L'azienda ha avuto dunque un anno di tempo per l'eliminazione del termine lights dai pacchetti di sigarette".Il divieto di attribuire alle sigarette definizioni come "mild/light" (leggere) o "low tar" (poco catrame) è scattato in tutta l’ UE dal settembre 2003.Nel frattempo ha suscitato clamore ma anche soddisfazione nella lobby antifumo la condanna della Philips Morris (multa da 10 milioni di euro !) da parte di un Tribunale dell’Illinois:“Le sigarette lights sono un inganno in quanto non è vero chefanno meno male”. Motivazione della sentenza: “... per aver fuorviato i fumatori promovendo le proprie sigarette leggere e facendo credere ai consumatori che fossero meno dannose”.