Colombo Cristoforo (1451-1506)

 

Cristoforo Colombo, in latino: Christophorus Columbus; in spagnolo Cristóbal Colón; in portoghese Cristóvão Colombo (Genova, 26 agosto ~ 31 ottobre 1451] – Valladolid, 20 maggio 1506), fu un navigatore ed esploratore italiano della Repubblica di Genova, tra i più importanti protagonisti delle grandi scoperte geografiche europee a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Deve la sua fama ai viaggi che portarono alla colonizzazione europea delle Americhe; l'importanza delle sue scoperte è tale che al suo nome sono ispirati numerosi toponimi nel Nuovo Mondo, uno tra tanti quello del Paese sudamericano della Colombia.

Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo approdò dall'altra parte dell'Atlantico, dando il via al processo chiamato "scambio colombiano", che segna l'avvio dell'Età moderna, per convenzione appunto, il 12 ottobre 1492, data fatidica in cui sbarcò in America convinto di trovarsi in India.

Colombo giunse in America sull'isola di San Salvador, nelle Bahamas. Qui sperava di trovare le ricchezze di cui - stando ai resoconti fatti due secoli prima da Marco Polo - dovevano abbondare le Indie, meta del suo viaggio. Non trovò però nulla di eccezionale, né lì né sulle isole vicine. Non fosse bastato, a Natale perse una delle navi, la Santa Maria, arenatasi sui coralli. Usò quindi il relitto per allestire, nel Nord dell'isola di Hispaniola (oggi divisa tra Haiti e Repubblica Dominicana), un accampamento di fortuna ribattezzato La Navidad, "Il Natale". Vi lasciò una quarantina di uomini (sulle navi rimaste non c'era posto per tutti) e ripartì per la Spagna con la speranza di farsi finanziare un nuovo viaggio da Isabella I di Castiglia e Ferdinando II d'Aragona, suoi sponsor.

Fra le scoperte che Colombo importò in Europa, oltre ad ortaggi come patate, pomodori importò anche la pianta del tabacco molto usato dalle popolazioni locali.

 

DAL GIORNALE DI BORDO DELLA PINTA DI  CRISTOFORO COLOMBO

 

 "Il 6 novembre 1492 sbarcarono sul continente Rodrigo de Xeres e Luigi de Torres. Essi incontrarono per la strada molte persone che tornavano al proprio villaggio, e sia gli uomini che le donne tenevano in mano un carbone acceso e delle erbe per gustarne il profumo, così come era loro usanza. Erano delle erbe secche racchiuse in una certa foglia egualmente secca e dalla forma di quei moschetti di cui si servono i ragazzi il giorno di Pentecoste. Essi erano accesi ad una estremità e dall'altra la gente li succhiava e li assorbiva. E bevendo interiormente il fumo per aspirazione, questo fumo li addormentava e li inebriava per così dire per le narici. In questo modo essi non sentivano più la fatica. Questa specie di moschetti, come noi li chiamavamo, venivano detti nella loro lingua tabaccos." Fu questa la prima volta che un europeo incontrò il tabacco."

 

 

 Dal diario semiserio dell'inquisitore Torquemada, come riportato nella rubrica Senzafiltro di Tabaccologia  (Tabaccologia, 2/2006)

 

"Correva l’A.D. 1496 e, benché afflitto da fastidiosi dolori reumatici, con dedizione mi adopravo a sconfessare apostati, lestofanti divulgatori di vangeli apocrifi ed eretici, per la maggior gloria di Santa Romana Chiesa e di nostro Signore. Fra questa ciurmaglia capitò forse per isbaglio, un marinaio, Sebastian de Los Cocotes, mentre armeggiava con dei rotoli di quella pianta proveniente dalle Indie e chiamata tabaco. Codesto era un reduce della prima spedizione di Cristobal Colon, così nomato nella vulgata ispanica il vostro Cristoforo Colombo, impavido ammiraglio genovese al servizio della corona dei cattolicissimi Re di Spagna. Questo marinaio reduce della scoperta delle Indie, prima di essere da Noi congedato, mi racconta, su mia interrogazione, il momento clou dell’avvistamento del Nuovo Mondo. Tra l’euforia dell’avvistamento in quell’alba del 12 ottobre del 1492, fu l’ammiraglio Colombo a dare l’imprimatur alla scoperta con un urlo liberatorio rivolto al cielo e agli equipaggi delle tre caravelle: TIERRA, BELIN! Questo urlo poi divenne il grido di battaglia degli equipaggi di Cristoforo Colombo. Lo scaltro marinaio si guardò bene dal tradurmi questa incomprensibile parola, che solo un anno un anno dopo seppi essere una scurrile parola genovese ed il suo signifato, perché un giro di ruota non glielo avrei di certo risparmiato"